martedì 25 settembre 2007

Sol chi non lascia eredita' d'affetti poca gioia ha nell'urna


Un grande dolce sorriso. Questo è stato sempre il punto di forza. Questa è l’espressione con cui tutti noi la ricorderemo. Con uno sguardo, con un sorriso, sapeva farci sentire a nostro agio, sapeva rendersi unica, sapeva farsi amare.

Parenti, alunni, colleghi, conoscenti, amici.... la sua bonta’ e la sua disponibilità hanno raggiunto il cuore di tutti. Io e la mia famiglia vogliamo ricordarla con la sua espressione di gioia, con la sua inesauribile grinta, con la sua affettuosita’ contagiosa.

E’ vero, in questi ultimi 14 mesi, pieni di paure, di ansie, dolori, abbiamo lentamente maturato la consapevolezza che quei sorrisi sarebbero sempre diminuiti e che il dolore avrebbe pian piano rimpiazzato il sole che le ha sempre brillato in volto. Ciononostante, anche nei momenti di maggiore sconforto, di profonda crisi, ha saputo stupirci e non ci ha mai negato il suo affetto, la sua premura, il suo sorriso. Assurdo come ultimamente sia riuscita a conquistarsi il cuore di medici e infermieri di un intero reparto ospedaliero, i quali le sono stati a fianco piu’ che mai e hanno accolto la sua scomparsa con una amarezza e un dolore fuori dal normale.

Voglio ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicino in questo lungo incubo, chi ha saputo dare speranza e conforto a mamma, chi ha trovato la giusta forza e l’onesta intellettuale, spirituale di essere presente anche di fronte alla disarmante e indomabile sofferenza che ha vissuto, e non solo di fronte ad un piatto di pasta o durante una serata di risate.

Mamma, Ivana, la Prof.ssa Salvatori, comunque voi la conosciate, lascia aperta ora una voragine. E’ difficile pensare di non averla piu’ vicino, è difficile pensare che la sorte si sia accanita cosi’ brutalmente proprio su una persona che ha fatto della generosita’ e del “dare incondizonatamente” il suo valore principale.

Siamo fieri di te, sono orgoglioso di averti avuto come mamma. Sei qui, sei con noi, vivrai sempre attraverso le parole del mio cuore , dei nostri cuori.

11 commenti:

Unknown ha detto...

"Dicono che la mia
sia una poesia di inappartenenza.
Ma s'era tua, era di qualcuno:
di te che non sei più forma, ma essenza.
Dicono che la poesia al suo culmine magnifica il tutto in fuga, negano che la testuggine sia più veloce del fulmine.
Tu sola sapevi che il moto
non è diverso dalla stasi,
che il vuoto è pieno e il sereno
è la più diffusa delle nubi.
Così meglio intendo il tuo viaggio
imprigionata tra bende e gessi.
Eppure non mi dà riposo
sapere che
in uno o in due
noi siamo una cosa sola".

E. Montale

Addabbo ha detto...

grazie Elvy, veramente bella.

Anonimo ha detto...

In un momento di facili lacrime voglio citare due ricordi che mi fanno nascere un sorriso:
Per primo tutte le volte che Ivana, con l'istinto materno, non faceva che strillarmi insistentemente tutte le volte che mi presentavo a casa sua in inverno solo con una magliettina, preoccupandos per la mia salute.
Per ultima la ormai celebre volta in cui mi beccò sul motorino con Marco, momenti di puro terrore.
Ti ho voluto bene Ivana e ti ringrazio per tutto quello che mi hai dato.
Alessandro

Cesare ha detto...

Ricordo la mia difficoltà nel capire quella lingua arcaica detta Latino, ricordo la timidezza e la paura di sbagliare, che probabilmente andava molto oltre il foglio o lo scritto di poche righe che non capivo.L'incontro con una persona diversa dalla mia famiglia,Lei così espansiva,che andare a fare ripetizione era andare a prendersi delle coccole.
Non dimenticherò mai, quell'incontro ha segnato nella mia mente e in quella di mia sorella(sua allieva a scuola)un sentimento di gioia, che oggi mi lascia un sorriso e un amico,Grazie

Kiko ha detto...

A me piace ricordarla mantenendo il sorriso sulle labbra e per questo vorrei condividere due aneddoti..

Quando chiamavo ed era lei a rispondere invece del solito "pronto?" mi sentivo rispondere (merito del nome con cui Marco mi ha salvato nella rubrica del tel!) "Ciao Frengo! Aspetta che ti passo marco.."
Ricordo ancora che faccia ho fatto la prima volta! ahahha...

Ed ogni volta che passavo da voi e vi trovavo a cena non mancava mai di offrirmi qualcosa da mangiare, convincendomi quasi sempre a fare una seconda cena :) ehhh come dire di no!

E poi...chissà cosa avrà pensato ogni volta mentre io e Marco eravamo in salone concentrati durante le nostre solite "partitelle" a winning, urlando anche in piena notte "EH NOOOO!!! MADDAI ERA RIGOREEEEEEE" o anche peggio...

Probabilmente avrà reagito con un sorriso..

Francesco

Addabbo ha detto...

Grazie a tutti..sono veramente bellissimi ricordi...e bellissimi commenti..

Ciccio, ti ricordi quella mattina che a ricreazione a scuola mia mamma e tua mamma erano venute a parlare con i professori e ci hanno visto fuori dall'aula? sono venute verso l'aula ma mentre tua mamma stava in un angolo intimorita da quell'orda di barbari che giravano per i corridoi, mia mamma ,abituata ai ragazzi e alla scuola, è entrata a testa alta...senza paura e se n'è uscita cosi':" Schhhh...(cioe' ha azzittito tutti :S)...ragazzi ciao a tutti io sono la mamma di Marco, volevo salutarvi e dirvi che quando volete venite a casa a trovarci, magari Marco non ve lo dice pero' venite quando vi pare a me fa piacere....."

Assurdo...avvrei voluto scomparire...che grezze...ahahha

Anonimo ha detto...

Vedere la sua foto mi fa sorridere e piangere contemporaneamente.
Non dimenticherò quel bene profondo e sincero, quella gioia e serenità contagiose, quella forza e tenacia fuori dal comune e quella dolcezza che solo lei sapeva esprimere....

....Hai ragione l'immagine che a tutti rimarrà impressa sarà il suo "grande dolce sorriso"
Grazie Ivana, lo sai che ti voglio bene e sei sempre qui nel mio cuoricino.

Marco... grazie per il titolo di questo post... vuol dire tanto per me!

Anonimo ha detto...

Non conoscevo tua mamma eppure la sua dolcezza, la sua simpatia, empatia e generosità è sprizzata dai pori di tutti quelli che ho visto, dagli alunni che non facevano che ripetere quanto erano attaccati a lei, dalle parole tenere dei parenti e degli amici, e, non ultimo, da suo figlio, ogni volta che parlava di lei, quando diceva che stava male così come quando parlava di lei nei momenti di felicità.
Non la conoscevo, ma posso dire che tu hai preso con decisione quell'eredità di affetti...

Addabbo ha detto...

grazie a tutti per la vostra partecipazione e per le vostre bellissime parole

Siete stati tutti veramente carini e mi siete stati vicini in questo periodo durissimo, aiutandomi a trovare momenti di distrazione e di sollievo.

Anonimo ha detto...

Quando succede una cosa così si rimane di stucco, si perdono le parole e si diventa codardi.
Non ti sono stata accanto prima perché non sapevo, non immaginavo …e forse anche un po’ per paura di rivivere momenti che a volte si preferisce dimenticare.
Ma ti sono vicina ora e ti voglio bene, non ho parole per dirti quanto mi dispiace. Non ho la presunzione per dire che capisco il tuo dolore ma ti offro tutta la mia disponibilità e il mio affetto.
Virginia

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

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