Spesso le nostre giornate sono una corsa continua contro il tempo: durante la settimana il lavoro occupa la maggior parte della nostra giornata, aspettiamo il week end con ansia, con l'illusione di poterci riposare e divertire. Magari sì, e' vero, usciamo e ci divertiamo, ma l'orologio del nostro cervello continua a scorrere, continua a frullare, ed infatti senza nemmeno accorgercene arriva di nuovo il lunedi'. Ci siamo riposati? Abbiamo preso una pausa per noi? Non lo sappiamo, boh, forse, ok non fa niente, dobbiamo ripartire, quindi via per una nuova settimana di stress e lavoro.
Saper prendersi un attimo di vero break in questo vortice non è facile..lo so.. è come essere entrati in un autostrada, non si puo' scendere sotto i 60, 50 km/h altrimenti rimaniamo indietro, altrimenti veniamo investiti.
Con il tempo, con l'esperienza ho capito che è troppo importante ogni tanto spingere il tasto PAUSA: "devo cercare un paio di pantaloni, devo andare a farmi i capelli, devo finire quella cosa su internet, devo andare a trovare quella persona, dovrei andare in palestra...."
PAUSA, fermi tutti, ora si respira.
L'altra sera mi e' capitato di trovarmi sul lungotevere, all'altezza dell'Ara Pacis. Era umido, non particolarmente freddo, le luci dei lampioni trasmettevano all'ambiente un qualcosa di intenso ma anche un po' "decadente".
Quante volte mi sono ritrovato a passare in quel punto, con l'occhio sempre puntato sull' orologio, con lo sguardo a cercare di capire quanto altro traffico mi aspettava.
Eh si perchè qui a Roma siamo tutti vittime della "sindrome da stop posteriore", ovvero l'abitudine ma anche la nausea per il fatto di vedere ovunque, in qualsiasi strada,vicolo, piazza, una distesa di luci rosse.
E in quel momento, senza accorgercene, nel nostro cervello comiciano a girare sofisticati algoritmi di calcolo, nemmeno il TOMTOM riesce a gestire una quantita' cosi' elevata di percorsi e di variabili! Ognuno analizza semafori, incroci, ponti, orari, alla ricerca del "vero" cammino piu' veloce.
Camminavo, un po' distratto, eppure in quel preciso momento, prima di risalire in macchina, prima di aprire la portiera, ho detto:" ma perche' non mi fermo un attimo a guardare questo fiume, questo ponte, queste luci..". Vengono qui da tutto il mondo, noi viaggiamo in tutto il mondo, ed è possibile che nelle tue giornate non sei capace di fermarti di fronte a questo panorama? Dedica un minuto a questo Tevere, no? Non è limpido..ma di sera è bellissimo..
Mi sono fermato, mi sono appoggiato al muretto, e guardavo i palazzi di fronte che si riflettevano nell'acqua. Guardavo piu' in lontananza verso il foro italico, e pensavo:"Accidenti, pero', pensa che bella tangenziale che verrebbe sopra questo Tevere, almeno 5 corsie..e poi proprio nella dorsale di Roma, sai che svolta per il traffico...!".
Tempo di finire questo pensiero e mi sono intristito "su me stesso", mi sono reso conto di quanto ormai le abitudini distorcono i nostri pensieri.
Allora sono tornato sui palazzi che in corrispondenza dei lampioni riversavano la propria immagine sulle acque..vedevo in quei frammenti rovesciati e ondulati una pagina dove con la mente disegnavo i volti di questi ultimi mesi. Vedevo con piacere e con amarezza l'immagine di mia mamma, vedevo le sofferenze e le paure che hanno accompagnato questi ultimi anni, cercavo di analizzare tutto quello che mi e' successo e che mi sta succedendo ora..
In questa fase il mio futuro, almeno in parte, e' molto incerto, ma provavo un brivido nel sentire dentro di me il coraggio e la forza di prendere decisioni difficili e di sapere cio' che voglio. Mi sentivo leggero, mi sentivo felice, mi sentivo sia dentro che fuori dal mondo nello stesso istante. Ero vicino al cuore di Roma ma contemporaneamente i pensieri giravano per il mondo alla ricerca di un'immagine di felicità.
Non faccio piu' progetti a lungo termine, vivo fin dove arriva il mio sguardo.. non penso al passato, cerco di non commettere gli stessi errori e prendo coraggio dai momenti difficili che ho vissuto.
E' una vita in cui è difficile prevedere cosa ci succedera'; ma ho tanta voglia di agire, di provare, di rischiare, di amare.
Voi cosa ne pensate? riuscite a fermarvi ogni tanto? siete vittime del tempo oppure sapete rilassarvi e prendervi i vostri spazi? Avete delle tecniche particolari??
Lasciatemi un commento se avete voglia di spiegarmelo...
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sabato 19 gennaio 2008
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Etichette: centro, personale, riflessioni Pubblicato da Addabbo alle 16:02
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